Sulla guerra e sulla pace

La tecnologia cura e ferisce, protegge e uccide, diverte e costringe, produce e distrugge, inquina e pulisce, risolve e complica: insomma, la tecnologia è umanità, con tutte le sue contraddizioni, aspirazioni e pulsioni. Per questo Biennale Tecnologia nella sua storia, inclusa questa edizione, ha sempre prestato specifica attenzione non solo alle conseguenze della tecnica in generale, ma anche a quello che abbiamo chiamato il lato oscuro della tecnologia, ovvero quello legato al mondo della guerra e delle armi. Lo abbiamo fatto col realismo e la sobrietà che da sempre contraddistinguono Biennale, ma allo stesso tempo con la consapevolezza che il futuro non è scritto e che quindi, ragionando insieme, è possibile mettere a fuoco futuri migliori, in particolare, futuri di pace. Un'utopia non solo realista, ma anche davvero necessaria.

Aspettando Biennale Tecnologia 2024

  • Tecnologia, sostenibilità, pace

    Il seminario coinvolgerà lo sguardo e le attività di esperti di discipline e settori diversi sulle tematiche, strettamente interconnesse, espresse nel titolo, cui si lega il futuro di ognuno di noi. Che cosa può fare la Tecnologia per la Sostenibilità e la Pace? Ingegneri, architetti, designer e pianificatori racconteranno modalità ed esperienze in cui la loro professione, integrandosi con altri saperi, si pone al servizio dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 16 dell’Agenda 2030: pace, giustizia e istituzioni forti.

Incontro di Biennale Tecnologia 2024

  • Nucleare sospeso

    Da tempo l’Italia dimostra di avere un rapporto irrisolto con l’energia nucleare: in ambito civile, il suo utilizzo viene periodicamente riproposto – nonostante due referendum con esito contrario – e, in ambito militare, il nostro resta un paese con una presenza conclamata di ordigni “condivisi”, malgrado l’assoluto divieto di produrre e possedere armi nucleari. È giunto forse il momento per una riflessione tecnica e filosofica che faccia chiarezza su questo difficile rapporto.

Incontri dal ciclo Tempi difficili

  • Tempi difficili 2023: “Guerra, Pace”

    Un ciclo di nove incontri organizzati per Biennale Tecnologia dal Politecnico di Torino e dall’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani, che ha visto intellettuali, esperti e artisti fare luce su aspetti importanti, ma spesso trascurati, della guerra e della pace.

Incontri dall’archivio di Biennale Tecnologia

  • Dalla spada all’aratro: tecnologie e pace 

    Non c’è tecnologia senza doppiez­za. Non c’è tecnologia che non ab­bia un uso in tempo di pace e uno in tempo di guerra, e mentre cresce la pervasività del sistema tecnico – dell’informatica soprattutto, che si presta a usi ambigui – non c’è ga­ranzia del suo controllo, a causa dei limiti della conoscenza. Unica base per una vera tecnologia di pace è l’autenticazione partecipata dei suoi sviluppi, se soddisfa bisogni umani, individuali e collettivi.

 

  • Ingegneria e fascismo: dalla sperimentazione autarchica al successo postbellico

    Quando nasce la Scuola italiana d’Ingegneria? La genesi dell’inge­gnere italiano umanista e visiona­rio, che si afferma a livello inter­nazionale negli anni del boom, è riconoscibile proprio negli anni del fascismo e in particolare dell’au­tarchia, come reazione alla propa­ganda sui materiali, ai surrogati “italici”, ai richiami alla  romanità, ai divieti d’uso, ai giuramenti e alle espulsioni.

 

  • L’informazione in tempo di guerra

    La guerra cambia le priorità. Cam­bia anche il rapporto tra democra­zia e sistema dell’informazione? Anche nelle democrazie la qualità dell’informazione può essere sot­tomessa alle logiche della guerra? Oppure questa è una delle differen­ze che permangono rispetto alle autocrazie?

 

  • Il mondo alle prese con la sindrome di Plyushkin

    La scelta di puntare sul paradigma ecologico comporta un importante incremento del fabbisogno di metalli e terre rare. In un futuro non molto lontano saranno necessari enormi investimenti per produrli o recupe­rarli, anche attraverso azioni di rici­claggio. Il mondo è destinato ad “am­malarsi” della sindrome di Plyushkin –  l’accumulatore seriale descritto da Gogol – e al tempo stesso dovrà ridurre lo spreco nella produzione e nel consumo di prodotti alimentari e di energia.

 

  • Oltre le armi: le nuove frontiere della guerra

    Il conflitto in Ucraina ha riportato al centro del dibattito pubblico il tema delle nuove “armi” con cui le gran­di potenze conducono campagne di conquista e influenza sullo scacchie­re geopolitico. Attacchi informatici, inquinamento dell’informazione, cy­ber-spionaggio, hacking di Stato: in mano a un esercito di mercenari del web, silenziose e invisibili, possono fare vittime e spostare gli equilibri nei rapporti di forza tra Paesi.

 

 

 

  • Chi ha ancora paura di Julian Assange e WikiLeaks

    Poche organizzazioni hanno rivolu­zionato giornalismo e diritto all’in­formazione come Wikileaks. Grazie al suo fondatore Julian Assange ha aperto uno squarcio nel velo del po­tere profondo, là dove operano ser­vizi segreti e diplomazie. Un potere su cui il cittadino non può esercita­re alcun controllo. A causa del suo lavoro, Assange rischia il carcere. Come può salvarsi? Quale ruolo ha la tecnologia nella sua rivoluzione? Quanto conta il fattore umano?

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